Per Magda Di Vietri – artista versatile e ricca di esperienza espressiva e creativa, di origine pugliese, ma ormai di adozione romana, poiché ha fatto il suo ingresso nel mondo artistico della capitale, così eterogeneo e complesso, fin dal 1990 – il famoso aforisma dell’antico poeta greco Simonide di Ceo “ut pictura poesis” ha un suo profondo significato. Ella considera, infatti, la pittura una poesia muta e la poesia una pittura che parla. Certi suoi versi – tratti dal suo libro “L’altro cuore” della collana Agrifoglio – sono densi di ritmi, di assonanze e di colori: “Quando la sconsolata saggezza / annerirà le ultime rose…” (“L’uomo” pag.11); “I profumi verdi delle vigne / dove ristagna l’eco di cristallo…” (E’ stupore pag. 16); “Dalle bianche rive / in volo / la luna si leva…” (Miraggio pag. 52).
La sua poesia e la sua pittura sanno rappresentare gli ambienti, la natura, gli uomini con i loro sentimenti e le loro emozioni, anche i più semplici oggetti raccolti in angoli dell’esistente attraverso un linguaggio pregnante ed universale, capace di arrivare al cuore di tutti nella sua immediatezza comunicativa.
I suoi paesaggi sono scanditi dai preziosi effetti di luci e di ombre, ma con tutte le accensioni di una sensibilità mediterranea.
Variano con il mutare delle ore del giorno e delle stagioni dell’anno e la luce – scivolando sulle nuvole, sugli alberi, sui fiori, sulle case, sulle acque, sui declivi dei colli – evidenzia e nasconde, avvolge e suggerisce una gamma infinita di atmosfere, traslando sulla tela il calore di un messaggio consolatorio ed ecologico.
Ed è così che le sue opere vivono in quell’atmosfera particolare, sospesa tra un’intimità raccolta ed una tensione cosmica in cui la psicologia di tutti i personaggi, anche del più umile dei contadini, appare intimamente legata al suo habitat in un naturalismo libero e romantico dove il disegno ed il colore si fondono in uno scambio di reciproci vantaggi e valori.
La sua pittura e la sua poesia nascono dalla ricerca di queste significative rispondenze tra la natura ed i sentimenti, tra l’atmosfera ed il modellato, tra ogni singolo uomo, unico ed irripetibile ed il divenire storico delle generazioni, tra l’irrinunciabile identità culturale delle proprie radici ed il bisogno di espansione culturale in un coerente cammino verso la determinazione del proprio stile e dell’idea centrale che lo anima e lo vivifica.
Anna Iozzino
Storico e Critico delle arti visive
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